“99% ACCUA”
Ma tu la vedi?
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Ormai son passati più di 4 anni dall’inizio del progetto ACCUA di Lopez, una ricerca empirica ed empatica da cui derivano ormai centinaia di immagini e testi legati ad una variegata serie di esperimenti ed osservazioni svolte in molti luoghi del mondo, che non hanno alcuna pretesa di avere valore scientifico o paradigmatico e che rimangono, come unica finalità, documenti espressivi volti alla comunicazione di una esperienza sensoriale, concettuale e spirituale con l’elemento acqua. Dopo approfondimenti sulle caratteristiche di questo meraviglioso elemento, dopo un capitolo sullo sfruttamento dell’acqua come risorsa, come fonte energetica, dopo un capitolo sulla relazione tra lei, noi ed il mondo, dopo averla osservata in migliaia di luoghi, condizioni, forme e stati fisici, a Lopez è arrivato un nuovo stimolo, indotto dallo stimato Dott. Massimo Rinaldi, attraverso un video di una sua conferenza dove, cercando di introdurre il suo punto di vista sul funzionamento di un essere umano e quel che le sue ricerche di medicina hanno prodotto e stanno producendo, Rinaldi con semplicità ricorda:

“Se io prendo il numero assoluto di molecole presente nel mio corpo, il 99% delle mie molecole è acqua, l’1% è il dna, le vitamine, i sali minerali…e che ci fa tutta quest’acqua?… A cosa serve?
A Vibrare.”

Da qui il titolo di questo nuovo capitolo del progetto. Non colpito molto dall’affermazione scientifica, che ormai è ben nota e chiara, neanche dai funzionamenti scientifici dei nostri incredibili corpi, bensì colpito dalle semplici domande e dall’umiltà che spinge Rinaldi a non smettere di farsi nuove domande ogni giorno, Lopez ha desiderato trovare un metodo per immaginarsi nuove letture visuali di un corpo umano composto dal 99% di molecole d’acqua.
Acqua che osserva altra acqua, vibriando.
Il video della conferenza di Rinaldi:
https://www.youtube.com/watch?v=WBzhXu8VyxY

Ecco alcuni dei ritratti realizzati nel corso del 2018.

Ritratto realizzato per la promozione del concerto del cantautore Nicola Pineschi.